Domenica 11 novembre alle ore 16:00 nell’ambito di BACCANALE 2012
Presso Biblioteca Comunale di Imola – Ingresso Libero
Con Francesca Faruolo, direttrice Smell Festival e Paola Goretti, storica dell’arte e del costume. Fragranze appositamente realizzate da Smell Festival.
Una cena sensoriale da assaporare mediante degustazioni olfattive e narrazioni letterarie. Un invito al gusto dove il gusto si sprigiona dalle seduzioni delle note olfattive, libere ed aeree, così come dalla valenza sonora delle parole. Per accrescere l’immaginazione e condurla dal cibo al profumo, dal profumo alla musica.
SUGGESTIONI:
Eterno il legame tra cibo e musica, celebrato fin dagli albori della storia dell’umanità.
Si fa musica durante i banchetti antichi, per allietare i commensali con apparati di atmosfera, puntando a sollecitazioni sensoriali capaci di concertare le grammatiche percettive in uniche fantasie d’insieme. Si ascolta musica nei riti della ristorazione contemporanea – dai Jazz Cafè di inizio Novecento ai Lounge Bar di oggi – tanto da rendere necessaria persino l’invenzione di un nuovo genere, funzionale alla cultura dell’ intrattenimento: la cosiddetta “musica da cocktail”. Ancor più stretto il legame tra musica e olfatto, tanto de beneficiare della medesima sintassi linguistica. In entrambi i casi si parla infatti di “note” (note musicali, note olfattive), sistematizzando lo stesso pentagramma aereo. Ecco allora un nuovo sviluppo armonico, dove cibo, musica, olfatto, sono partecipi di una triplice unità. Il cibo si mangia anche col naso. I profumi ne annunciano l’arrivo; l’atmosfera di impronta musicale avvolge gli alimenti con abiti scenografici che scaldano l’ambiente. L’aria è il vestito della musica; in essa la musica si scioglie e di diffonde. E al tempo stesso, l’aria è il diffusore dell’odore del cibo che, prima ancora di calarsi nella cavità del palato, viene percepito con il naso: con esso assaporato, gustato, pregustato.
Paola Goretti
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«Mangiare con il naso», dunque. Che cosa significa? Nel Seicento, secolo olfattivo per eccellenza, il naso era considerato «la bocca del cervello» e i raffinati intellettuali dell’epoca si pregiavano di saper distinguere numerose essenze, dalla rosa alla nepitella, mettendo in atto una prassi conoscitiva che dal dato fisico procede per, astrazione, fino alle somme vette del pensiero. Nella dimensione olfattiva, anche il cibo, così radicato al bisogno fisico, sublima in essenza e in questa nuova veste, impalpabile, invisibile, leggera, si diffonde nell’aria proprio come musica. Septimus Piesse (1820-1882), autore di numerosi libri di profumeria, individuò una stretta relazione tra odori e suoni arrivando a creare una vera e propria scala sonora, chiamata Odaphone, dove le note musicali sono messe in relazione con le note fragranti.
Ai nostri giorni, Daniel Wesson e Donald Wilson, due ricercatori americani, hanno scoperto che l’olfatto è sensibile non solo agli odori ma anche ai suoni. Lo studio, pubblicato nel febbraio 2010 sul Journal of Neuroscience, mette nuovamente in discussione l’effettiva separazione tra i due sensi. La nostra proposta per Baccanale 2012 procede verso l’integrazione sensoriale. Il percorso si sviluppa su Note Gourmand, partendo dal gusto per giungere all’udito, e precisamente al suono della parola, dando vita a una narrazione tanto aerea quanto ancorata al dato sensibile, fisico e corporeo rappresentato dagli odori. A nutrimento dei sensi e della mente.
Francesca Faruolo