SMELL EXPERIENCE: new research and frontiers

La nona edizione di Smell Festival propone un nuovo format rivolto a tutti coloro che si interessano al senso dell’olfatto e alle sue potenzialità conoscitive, espressive, estetiche. Smell Experience: new research and frontiers è un programma di conferenze a cura di Francesca Faruolo  con ospiti dal mondo della ricerca scientifica, dell’arte e della profumeria, promosso in stretta collaborazione con Moellhausen, riferimento internazionale per le materie prime del settore fragranze e fragrance house devota all’innovazione e alla ricerca.

Domenica 27 maggio dalle 11.00 alle 17.00, presso la sala eventi del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Smell Experience contribuirà a definire i rapporti tra sfera olfattiva e linguaggio, spaziando dagli studi linguistici con LAURA SPEED (Radboud University, Nijmegen), alle neuroscienze con CRISTINA CACCIARI (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), all’arte con PETER DE CUPERE (Anversa), fino alla specifica industria delle materie prime aromatiche e delle fragranze con DOMINIQUE MOELLHAUSEN. Per sottolineare l’intento divulgativo dell’iniziativa, Moellhausen metterà a disposizione del pubblico un kit di materiali del proprio archivio didattico per esercitarsi con gli odori e impadronirsi di un linguaggio che, in fin dei conti, appartiene a tutti.

Il biglietto giornaliero di Smell Festival per partecipare all’evento è già disponibile in PREVENDITA ONLINE.

L’esigenza di approfondire una tematica di frontiera come quella del linguaggio degli odori, deriva dalla constatazione di alcune peculiarità dell’olfatto. A differenza di quanto avviene per gli altri sensi, è nota infatti la difficoltà di nominare e classificare gli odori secondo un codice condiviso. Ci sono evidenze fisiologiche e culturali che portano ad affermare che l’olfatto è unsenso muto“, ovvero scarsamente connesso alla sfera del linguaggio.

Se le percezioni sensoriali di professionisti come i profumieri, gli enologi e i degustatori riescono a orientare interi reparti industriali, la maggior parte delle persone sperimenta ogni giorno la frustrazione nell’identificare un odore laddove non può vederne la fonte (ad occhi bendati per esempio), nel descriverlo con termini comprensibili a tutti, nell’assegnarli un nome. A rendere ancora più critica la situazione, si aggiunge il fatto che le percezioni olfattive risultano essere molto soggettive e si modificano nell’arco del tempo nella stessa persona in base al suo stato di salute, ai cambiamenti ormonali, all’umore, alle esperienze vissute, alle condizioni climatiche e molto altro ancora.

Malgrado il linguaggio faccia fatica a contenere e racchiudere la dimensione olfattiva, gli odori sono portatori di messaggi: evocano scenari, atmosfere, pensieri, intenzioni. Il loro impiego come modalità espressiva merita  di essere approfondito sotto innumerevoli profili. Alla luce del fatto che il linguaggio olfattivo trova oggi sempre più applicazioni in diversi ambiti disciplinari: non solo profumeria, produzione di alimenti e aromi, ma anche medicina, benessere, sicurezza, urbanisticacomunicazione, marketing, ergonomia, modadesign, arte.

Approfondimenti:
> Moellhausen
> Peter de Cupere
> Cristina Cacciari
> Laura Speed: Meaning, Culture, Cognition Group